Non sempre sappiamo definire al meglio il concetto di “cucina lucida” e in effetti così semplice e immediato non è.
La finitura lucida può essere realizzata con diversi materiali e resa in modo differente, peculiarità che determinano il cambiamento di costo. Nella prima fascia di cucine lucide troviamo quelle in laminato, che è un materiale sintetico, realizzato con fogli impregnati di resine e pressati a caldo su pannelli di agglomerato di legno.
È molto pratico da gestire e richiede pochissima manutenzione, risultando anche molto semplice da pulire.
Si riconosce poiché non ha una grande lucentezza. La seconda fascia è quella in polimerico (PVC), anche questo un prodotto sintetico che però non è in agglomerato ma in MDF ovvero un pannello di fibra di media densità.
Febal Cucine: Romantica Decor
A differenza del laminato il PVC è deformabile per cui si presta a diverse lavorazioni, più precise e complete.
Si riconosce poiché appare lucido ma è poco resistente ai graffi. La terza fascia è quella del laccato che a differenza dei precedenti non è un prodotto sintetico ma una verniciatura su MDF. Vista tale caratteristica è possibile avere più colorazioni.
L’estrema lucentezza lo rende riconoscibile e differente dalle altre categorie, ha una qualità superiore ma è anche più delicato, in caso di urti violenti potrebbe scheggiarsi. Tra le proposte di Febal: LightSand, una cucina proposta in monolaccato lucido bianco neve e opaco Rosso Carminio. Il sistema a gola, in finitura antracite, sottolinea gli elementi contenitori e può essere cromaticamente coordinata alla gamba Sunset che la caratterizza.